Le pratiche scorrette più utilizzate da alcune agenzie di digital marketing per tenere legati i clienti…e come evitarle!

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Le pratiche scorrette più utilizzate da alcune agenzie di digital marketing per tenere legati i clienti…e come evitarle!

Come società di consulenza nello sviluppo commerciale e marketing, negli ultimi anni ci capita sempre più spesso di dover intervenire per risolvere controversie tra agenzie di marketing e PMI relativamente all’accesso e alla proprietà di domini, software, piattaforme online di gestione pubblicitaria (Google ADS, ADS Manager di Facebook, ecc.) ed altro.

Quello che in realtà succede è che quando il cliente si trova nella necessità di cambiare fornitore, scopre di avere account bloccati o accessi limitati e parziali (non da amministratore) e quindi ha di fronte tre soluzioni per risolvere la situazione:

  1. Continuare, controvoglia, a lavorare con l’agenzia di digital marketing
  2. Ricostruire le piattaforme ex novo re-investendo da capo tutto il budget inizialmente creato per svilupparle
  3. Contattare una nuova agenzia, che sarà costretta a aprire numerosi ticket con le assistenze delle piattaforme, spendendo decine di ore di lavoro e senza sapere con certezza quando sarà possibile risolvere i problemi
  4. Andare per vie legali

Purtroppo, negli anni ci siamo trovati di fronte a molteplici clienti con queste problematiche e spesso la soluzione non è semplice. Per questa ragione prevenire è meglio (e decisamente meno caro) che curare.

Questo articolo si propone di illustrare le principali strategie scorrette messe in atto da alcune agenzie di digital marketing e consulenti digital indipendenti per tentare di tenere forzatamente legati i clienti scontenti.

Conoscere in anticipo queste tecniche scorrette sarà utile per evitarle alla fonte, mantenendo il controllo della situazione, riducendo lo stress e le inutili perdite di tempo e denaro.

Ecco le tecniche più diffuse.

IPER-PERSONALIZZARE SITI WEB ED APPLICAZIONI  

Con questo non intendiamo iper-personalizzarle secondo le esigenze del cliente, che dovrebbe essere il reale obiettivo del consulente, intendiamo il fatto che questi siti vengono realizzati su piattaforme di proprietà della società terza o realizzati in modo che sia molto complicato apportare modifiche. Così facendo, la società che ha realizzato il sito mette in condizione il cliente di dipendere totalmente dalle loro competenze per aggiornamenti e futuri sviluppi. La PMI è quindi “prigioniera della tecnica” e qualora volesse cambiare fornitore sarebbe costretto a rifare tutto o quasi. Questa situazione capita più spesso di quanto si possa pensare.

Nella realtà, tranne casi eccezionali, è possibile realizzare siti web performanti basandosi su piattaforme di sviluppo comuni e standard che necessitano di poche personalizzazioni.

Consiglio

Evitate di sviluppare siti web strategici su template propri del fornitore o con eccessivo utilizzo di codice (programmazione). Date come input al vostro consulente di basare lo sviluppo su template esistenti. La PMI deve avere sempre il controllo. Attenzione anche alla scelta dell’Hosting: in ogni momento deve essere chiaro chi sono i fornitori e dovete avere la possibilità di accedere alle piattaforme come amministratori.

LE PASSWORD – DI CHI È LA PROPRIETÀ

Altro trucco molto diffuso da parte di alcune società di digital marketing poco corrette è quello di giocare con le password e sul concetto di proprietà intellettuale. Spesso al cliente PMI vengono dati accessi non da Amministratore, addicendo scuse legate alla sicurezza o problematiche tecniche. Nella realtà, le PMI sono ben strutturate e preparate per gestire correttamente le password strategiche. Avendo in mano le password da amministratore, in caso di conflitto tra la PMI e la società di digital marketing, la PMI si troverà in grave difficoltà vedendosi vietato l’accesso al proprio sito. Altre volte, consulenti di basso livello, reclamano la proprietà intellettuale di qualcosa che è stato sviluppato su commissione della PMI che ha pagato per intero i costi. Anche questa casistica è più diffusa di quanto si possa immaginare.

Consiglio

Mettete a contratto che voi abbiate sempre accesso come Amministratori a pieni poteri per tutti i vostri domini, senza esclusione. Mettete poi a contratto che l’agenzia di marketing non ha alcun diritto intellettuale (o vi rinuncia) per il progetto che sta sviluppando per voi.

GESTIRE LA PUBBLICITA’ ONLINE (Google ADS, ADS Manager di Facebook ed altro) SU PIATTAFORME ESTERNE DI PROPRIETÀ DEL CONSULENTE

Quando la strategia di comunicazione prevede delle campagne pubblicitarie online a pagamento sui social media o sui motori di ricerca, spesso il consulente propone al cliente di gestire queste campagne dalla sua piattaforma personale, usando la carta di credito aziendale della PMI o utilizzando la propria carta a fronte poi del rimborso del budget pubblicitario speso. Fin qui tutto bene ma quando la PMI vuole cambiare fornitore non ha più accesso allo storico delle campagne (fondamentale per campagne retargeting ad esempio) e deve ricostruire tutto da zero ed attendere di nuovo tutto il tempo necessario alla piattaforma per riapprendere e collezionare dati. 

Consiglio

Fate creare al consulente un pannello di controllo utilizzando il vostro account e fate in modo che voi abbiate sempre e comunque, anche qui, accessi e privilegi da amministratore. Alcune piattaforme permettono e richiedono la verifica dell’identità dell’azienda: è buona norma verificare ogni account, in modo che in caso di problemi sia più semplice reclamarne la proprietà.

DOVE SONO I TUOI DATI?

Per la crescita dell’azienda e per analizzare l’andamento delle strategie adottate (a pagamento e organiche) per la PMI è fondamentale avere sempre accesso come amministratore/proprietario agli account che raccolgono e analizzano i dati, come ad esempio Google Analytics. Nel caso in cui l’agenzia di marketing fosse l’unica a poter accedere agli account di Web Analytics, purtroppo, è possibile perdere anni di statistiche raccolte sui visitatori del proprio sito web o della propria applicazione, causando un grave danno.

Consiglio

Chiedete sempre all’agenzia o al consulente di avere l’accesso completo ai vostri account di Web Analytics. In questo modo i vostri dati saranno sempre a vostra disposizione.

Adottare, in fase di contratto iniziale e di sviluppo, questi semplici consigli, metterà la PMI al riparo da soggetti poco corretti e poco professionali. Una società di digital marketing corretta e trasparente non si dovrebbe mai rifiutare di lavorare secondo queste indicazioni. Qualora non lo facesse dovete mettervi in allarme perché nel medio o lungo termine la PMI potrebbe incorrere in problematiche gravi e costi non necessari.

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